Sono ormai tanti anni che non torno a casa mia, in Puglia, per le vacanze Pasquali.
Questo periodo è denso di appuntamenti religiosi, alcuni anche molto caratteristici.
Ieri, per esempio, con la messa del Giovedì Santo, sono iniziate le celebrazioni che si concluderanno il giorno di Pasqua.
Entrando in una qualunque chiesa (solo a Grottaglie ce ne sono ben 25, anche se non tutte attualmente funzionanti) o semplicemente camminando per le vie del centro storico, si possono incontrare li bbubbli-bbubbli: uomini (confratelli) appartenenti ad una delle congreghe della città, inginocchiati davanti al repositorio, a piedi nudi, in atteggiamento di penitenza e di preghiera.
Il loro aspetto è, per lo meno, singolare.
Infatti, in ottemperanza allo statuto risalente al XVI secolo (atto di fondazione della confraternita) nei giorni del giovedì e del venerdì santo indossano l’abito del pellegrino:
il saio bianco, fermato il vita dal flagellum; lo scapolare marrone che, sul fondo, reca una scritta ricamata, segno di appartenenza all’Ordine dei Carmelitani.
Sulle spalle, la mozzetta, cioè una mantella color panna fermata sul lato sinistro, dalla spilla a forma di conchiglia… la conchiglia di Santiago, simbolo di tutti i pellegrini.
Sul viso, un cappuccio, sulla testa un cappello marrone.
Girano in coppia, scalzi, per le vie della città, da un chiesa all’altra, avvicendandosi nell’adorazione con altre coppie di confratelli. In mano, il bordone.
Il momento dell’avvicendamento mi toglieva sempre il respiro dall’emozione, quand’ero bambina.
Secondo un rituale bel preciso, arrivati davanti al repositorio, i pellegrini battono tre volte per terra col bastone.
A questo segnale, la coppia inginocchiata si copre nuovamente il viso, si alza e si gira verso i confratelli. I quattro, si inchinano in segno di saluto e poi ogni coppia riprende il suo cammino.
Il venerdì, poi, si prosegue con la Processione dei Misteri, per le strade della città; partendo nel primo pomeriggio, va avanti fino a notte inoltrata.
Religiosità e atteggiamento genuino di penitenza si appropriano di antichi riti tardo – medievali in un mix davvero coinvolgente.
Se capitate in zona, non perdetevi assolutamente questi momenti di partecipazione popolare.
E non fatevi mancare palomme e puddiche, sia dolci che salate, tipiche di queste festività.
E da voi come funziona? Avete usanze altrettanto pittoresche?
Le foto, bellissime, sono della Bonfrate Consulting
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